Carissimi,
Son passati quasi quattro anni dall’assemblea che mi elesse Segretario Regionale nell’autunno del 2014. Un periodo ricco di avvenimenti che hanno caretterizzato la nostra attività politica, sempre pronta ad offrire ai nostri coetanei campagne tematiche, momenti di formazione e iniziativa politica. Ricordo con orgoglio le cinque scuole di formazione politica, le tante iniziative (tra cui la più importante svolta al Padiglione Europa di EXPO2015) e la campagna per Lombardia 2018, che ha previsto oltre due anni di elaborazione, per accrescere la cognizione sui temi regionali nei nostri iscritti e per elaborare proposte serie e affidabili.
In quell’assemblea di quattro anni fa, prendemmo una decisione importante, ossia quella di ridurre la durata del mandato del Segretario da tre a due anni, per favorire il ricambio generazionale e l’avvicendarsi di gruppi dirigenti freschi e volenterosi di lavorare per l’organizzazione. Dopotutto per gli under30 è difficile programmare la propria vita per lunghi periodi ed è giusto e normale che tutti noi possiamo fare le esperienze che i mondi universitari e lavorativi ci propongono.
Pertanto il nostro mandato, rinnovato già nel 2016, è scaduto e sabato scorso è stato convocato il Congresso Regionale dei Giovani Democratici della Lombardia.
Ringrazio sinceramente Matteo Pedrazzoli, colonna portante di questa organizzazione negli ultimi anni, per aver presieduto la commissione che ha scritto il regolamento del Congresso che trovate caricato su questo sito. Per la stesura ci siamo ispirati ai principi di apertura e di coinvolgimento non solo degli iscritti, ma di tutta la nostra generazione. Potranno infatti esprimere la propria preferenza per il Segretario Regionale e per i delegati dell’Assemblea Regionale tutti gli Under30 che vivono nelle 12 province della Lombardia, a prescidere che siano essi iscritti o meno della nostra organizzazione.
È inutile negarlo: il centrosinistra vive una sofferenza fisiologica da diverso tempo che gli nega la capacità di interloquire con una grossa fetta della società. Ripartire dall’incontro con la gente che vive nelle nostre comunità deve diventare il mantra della nuova direzione politica che ci guiderà verso il futuro. Chiudersi nelle solite stanze consumate, consentire alle solite persone di prendere decisioni che determineranno il nostro futuro non è più la strada da percorrere. Questo congresso vuole essere un forte segno di discontinuità verso il passato, non perché lo rinneghiamo, ma perché crediamo che se non ricominciamo a mettere in discussione innanzitutto noi stessi, difficilmente colmeremo il distacco con quello che consideriamo il nostro popolo. La scelta di aprire il congresso a tutta la nostra generazione non solo è una scelta coraggiosa, ma soprattutto l’unica strada per risollevarci.
I Giovani Democratici a livello nazionale sono rintanati nell’immobilismo totale da ormai un paio d’anni: niente è stato fatto per il Referendum Costituzionale del dicembre 2016, nulla ha inciso sulla stesura dei programmi e delle liste per le Elezioni Politiche di qualche mese fa, le Direzioni Nazionali vengono convocate di rado e quando accade gli impegni assunti vengono puntualmente disattesi. Non stupiscono le numerose richieste di dimissioni che nell’ultima Direzione sono pervenute al Segretario Nazionale, non stupisce il ritiro di numerose Unioni Regionali dalla maggioranza, sempre più esigua, in appoggio a questo Esecutivo Nazionale, che non ha mai ricevuto sostegno da parte dei GD Lombardia a partire dal Congresso Nazionale 2016.
Pertanto invitiamo anche i GD nazionali a convocare il Congresso Nazionale e ad individuare forme di coinvolgimento della base che non si limitino ai soli iscritti, ma che allarghino le platee alle giovani e ai giovani nostri coetanei.
In quattro anni son tante le persone con cui ho avuto modo di incontrarmi e di confrontarmi. Da loro ho imparato tanto e mi hanno aiutato a crescere, sia nell’impegno politico e sociale, sia come uomo. Il tempo è come un elastico che si stringe e si allunga velocemente a più non posso: per qualcuno questi quattro anni rappresentano una breve parentesi nella storia di questa organizzazione, per altri un’era che sta volgendo al termine. Per me e per tutti coloro che sono stati al mio fianco in questi anni, i Giovani Democratici hanno rappresentato un tratto indelebile della nostra vita, che ci ha portato felicità e rammarico, gioie e delusioni: ma sicuramente questa strada l’abbiamo percorsa con il sorriso sulle labbra e con la convinzione di essere una luce nelle oscurità della società contemporanea.
Dopo quattro anni, sono fiero di questa organizzazione.
Buon congresso a tutti!
Roberto Gazzonis
Segretario Regionale GD Lombardia